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Dove cresce il domani?

Se sull’etichetta c’è scritto biologico, è davvero biologico.

Ti fidi? Lascia fare noi.

L’agricoltura biologica è disciplinata da un apposito Regolamento UE. Solo gli agricoltori e i produttori che
ne rispettano le disposizioni possono stampare sulla confezione il logo biologico europeo, che garantisce assenza di OGM, pesticidi chimici di sintesi e fertilizzanti azotati, oltre che il rispetto di rigorosi requisiti per l’allevamento degli animali. Non essendoci ancora regole precise in tal senso, oggi purtroppo sono molti i marchi che pubblicizzano prodotti con termini altisonanti come “rigenerativo” o “sostenibile” – il cosiddetto greenwashing. Con il biologico puoi invece stare sicuro: è uno standard legalmente definito e tutelato.

Controllo e trasparenza

La conformità di un’azienda alle numerose disposizioni viene verificata annualmente, senza eccezioni, attraverso un sistema unico nel settore alimentare, che esiste in questa forma solo con il biologico. Ogni fase della filiera viene sottoposta a controlli in merito alla conformità
con i relativi standard. Un piccolo consiglio: fai visita ai produttori biologici locali per comprendere la modalità di produzione dei loro alimenti.

Solide basi scientifiche

Il biologico non è frutto del caso, ma il risultato di ricerche scientifiche: lo si comprende dai sistemi delle rotazioni delle colture e del ciclo chiuso aziendale studiati nel dettaglio. Tuttavia, nonostante la passione per la scienza, gli OGM sono severamente vietati, in quanto associati a rischi elevati e conseguenze difficilmente ponderabili.

Best practice regionale:

Bioland vanta un proprio dipartimento di ricerca in cui gli esperti collaborano con agricoltori, consulenti e scienziati sui temi della coltura, dell’allevamento e della sostenibilità.